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Ritiro invernale Filippin – Bassano del Grappa

Il ritiro invernale organizzato dalla Pallavolo Gonzaga per i suoi atleti, si è svolto dal 3 al 6 gennaio nella località di Bassano del Grappa. Le strutture dell’Istituto Filippin hanno ospitato settanta dei più di trecento tra atleti e atlete dell’Associazione. Si sono così ritrovati a condividere spazi e tempi nella località veneta dai neo-atleti delle Under12-13 ai (quasi) maturi ragazzi delle Under19, legati dallo stesso impegno sportivo e dagli stessi colori di maglia.

Le quattro giornate interamente dedicate alla crescita pallavolistica dei partecipanti sono state suddivise in due o tre sedute di allenamento quotidiane, comprendendo il fondamentale operato dei preparatori atletici in sala pesi. La continuità di allenamento, in coordinazione con il rinforzo muscolare e i lavori di prevenzione agli infortuni, sono di grande impatto in un periodo come quello post natalizio. Non solo permettono una rapida ripresa dell’attività dopo qualche momento di pausa, culinariamente molto ricca; ma favoriscono un incremento tecnico notevole, con accorgimenti e perfezionamento di dettagli preziosi in prospettiva delle fasi finali e più accese dei campionati nelle ultime settimane invernali.

L’operato è stato coordinato dai direttori tecnici del settore maschile e di quello femminile. Entrambi hanno sostenuto e organizzato logisticamente i gruppi di allenamento nei mesi precedenti, e hanno poi presenziato, sia intervenendo direttamente in palestra sia come supervisori, agli allenamenti di Bassano del Grappa.

Federico Rigamonti, responsabile del settore maschile giovanile della Pallavolo Gonzaga Milano, racconta in termini positivi l’esperienza: “sono stati giorni molto stimolanti per gli allenatori, che hanno potuto lavorare insieme tra loro e con gli atleti quasi senza interruzione. Il ritiro di Bassano ha giovato anche ai ragazzi, perché sono potuti stare a lungo in palestra. La mattina hanno fatto lavori differenziati per ruoli e mescolando le fasce d’età; nel pomeriggio gli atleti si sono invece divisi per età, abbinando le proposte in palestra al lavoro di Jacopo Valentinotti (preparatore atletico) in sala pesi, tendenzialmente lavoro di forza per i grandi, di propedeutica per i piccoli”.

“È stato un momento molto utile, in cui siamo riusciti a far sempre doppi turni di allenamento con tutte le squadre grazie alle ottime palestre e grazie alla sala fitness interna, fondamentale per le attività di antinfortunistica e di pesi” spiega il direttore tecnico del settore giovanile femminile Davide Briccola. Si aggrega alle considerazioni Andrea Pugliese, direttore sportivo del settore femminile Pallavolo Gonzaga Milano: “il ritiro è andato bene a livello comportamentale, siamo contenti di come le ragazze e i ragazzi abbiamo mostrato grande maturità. I gruppi non erano completi a causa Covid, e abbiamo dovuto giostrare ponti (cioè passaggi di atleti da un gruppo di allenamento ad un altro) per avere numeri adeguati. Nonostante questo, si è lavorato bene a livello tecnico e tattico. Con i numeri che avevamo a disposizione è stato il massimo che potessimo fare, sarà un’esperienza ancora migliore quando potremo partecipare al completo”.

Il ritiro Filippin ha dato anche la possibilità ad ogni atleta di vivere e conoscere meglio cosa sia la pallavolo Gonzaga, cioè le persone, coach, dirigenti, atleti, che ne fanno parte”, conclude Rigamonti. Questo rimane valido anche per lo staff della Associazione, come sottolinea Marco Massari, allenatore della serie D e under19 maschile: “gli allenamenti sono stati sempre preparati a quattro o sei mani, con continui adattamenti per i ragazzi presenti, e grande collaborazione tra i tecnici. Non è scontato, perché è una coordinazione che nasce non dalla necessità, ma dalla buona volontà di tutti”.

L’assenza delle due prime squadre della Pallavolo Gonzaga, la Serie B maschile e la Serie B2 femminile, è stata causata dalla situazione pandemica. L’occasione per i più giovani di confrontarsi con i protagonisti delle prime squadre, dei quali saranno naturali eredi, sarebbe stata tecnica grazie ad allenamenti congiunti e coinvolgimento su più livelli di atlet*; ma soprattutto avrebbe permesso di cementare il ponte che la Società incoraggia tra tutti i gruppi che giocano indossando il logo Pallavolo Gonzaga.

Comunque i fan più piccoli, che nelle serie più alte trovano stimoli e idoli, avranno ancora occasione di seguire le Serie B e tutte le squadre più grandi per farsi ispirare. Così come tutt* coloro che giocano nelle giovanili Gonzaga, e che con le prime squadre hanno contatto allenandosi insieme, proseguiranno il lavoro tecnico con le squadre adulte, a rinforzare il percorso unitario dal minivolley alle squadre adulte per cui l’Associazione Sportiva lavora.

Il tempo di arricchimento pallavolistico è stato incorniciato da parentesi di svago, che hanno unito (o più spesso inimicato con violenza, nel caso delle vulcaniche sfide a calcio balilla) le diverse squadre, instaurando relazioni tra i vari gruppi della Pallavolo Gonzaga. I momenti di incontro al ritiro invernale Filippin sono permessi dai pasti, dagli spazi immensi del cortile, dalla struttura che mette a disposizione camere tutte affiancate, ma separate (senza che questo protegga da incursioni in stanze altrui, alla ricerca di ghiaccio secco, scotch per le dita e soprattutto un po’ di confusione che nessuna disciplina dovrebbe soffocare).

Durante le giornate sportive al Filippin, sono state previste anche proiezioni cinematografiche, apprezzate soprattutto dagli allenatori devastati dalle ore in palestra, più che dai giovani del Gonzaga Milano, più propensi a non fermarsi per tutte le 96 ore di ritiro. Tra le altre attività, nobile l’impiego quotidiano di alcune aule appositamente per lo studio: decollo di qualche gessetto a parte, questo ha permesso anche ai ragazzi di lavorare insieme sui rispettivi impegni scolastici; e a volte con grande profitto.

La Pallavolo Gonzaga, con il supporto soprattutto del Direttore Generale Mohamed Kharwb, ha cercato di operare perché il ritiro potesse avvenire nelle condizioni di maggior sicurezza sanitaria possibili, stilando un protocollo interno e mettendo a disposizione di tutti i partecipanti la possibilità di un tampone rapido gratuito, poche ore prima della partenza.

[ Giacomo De Martino ]