Osteopatia per la pallavolo: il lavoro di Brisighelli alla Pallavolo Gonzaga
Abbiamo intervistato Diego Brisighelli, tra le nuove figure professionali che la Pallavolo Gonzaga Milano ha scelto di mettere a disposizione dei suoi atleti, per garantire a tutti il miglior percorso possibile.
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Quale ruolo ricopri all’interno della Pallavolo Gonzaga? Quali sono i suoi obiettivi, le sue competenze?
Da novembre sarà ufficializzato il mio ingresso nella Pallavolo Gonzaga Milano, per fornire tutto il supporto possibile dal punto di vista medico osteopatico; inoltre collaborerò con il resto dello staff, in particolare con i preparatori fisici, per programmare interventi individuali sui singoli atleti in base alle diverse esigenze. Nel caso si dovessero verificare, lavorerò con il fisioterapista per fornire la migliore terapia possibile all’atleta infortunato. Sono laureato alla ICOM (International College of Osteopatic Medicin): cinque anni di studi e tremilaseicento ore di tirocinio, che mi ha permesso l’iscrizione all’Albo Maltese, un riconoscimento professionale europeo.
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Da quanto tempo collabori con la Pallavolo Gonzaga?
La collaborazione vera propria inizia a novembre, ma sono cresciuto come atleta alla Pallavolo Gonzaga Milano da quando ho dodici anni.
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Quale contributo vorresti dare alla Società?
Vorrei dare una mano a tutti i ragazzi che ne fanno parte, per fargli vivere al meglio l’esperienza e ciò che dovranno affrontare pallavolisticamente parlando. Vorrei replicare quanto di positivo è stato fatto con me in passato, cioè alimentare l’amore per la pallavolo, e sostenere gli atleti nella crescita emotiva e personale, oltre che sportiva.
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Ci potresti descrivere il progetto che hai concordato con la Società?
Si configura in diverse fasi: effettuare uno screening di tutti gli atleti appartenenti all’eccellenza, attraverso test specifici ortopedici e osteopatici, per evidenziare problematiche, che in un futuro potrebbero portare a insorgenze più gravi. Forniremo poi delle scalette di esercizi di riscaldamento o da eseguire nella quotidianità per prevenire qualsiasi tipo di problematica che abbiamo riscontrato sugli atleti. La fase successiva è monitorare gli atleti lungo la stagione. Vorrei proporre per il futuro di effettuare lo stesso screening a fine stagione, per comprendere e verificare quale sia stata l’incidenza positiva del percorso fatto in circa 5-6 mesi.
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Hai un sogno personale per il futuro? E un sogno all’interno della Pallavolo Gonzaga?
Dal punto di vista osteopatico, l’obiettivo sarebbe quello di far parte di una società sportiva di eccellenza, a livello nazionale. Alla Pallavolo Gonzaga in particolare, sarebbe un peccato che mancasse un progetto come quello che stiamo proponendo: seguire un atleta da vicino lungo il suo intero percorso sportivo, piuttosto che solo durante la preparazione atletica a inizio stagione. Il mio sogno in riferimento alla Pallavolo Gonzaga è fornire ai ragazzi quanto avrei voluto avere io da atleta.
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Una domanda più personale: puoi raccontarci in qualche parola la tua carriera e le tue più belle esperienze passate, fuori e dentro la pallavolo? Spiegheresti al pubblico come si diventa professionisti nel tuo ambito?
Ho iniziato giocando alla Pallavolo Gonzaga; in seguito ho avuto la fortuna di giocare al Volley Segrate 1978, incontrando atleti come Sbertoli e Piccinelli, giocatori e amici che hanno raggiunto livelli altissimi. È stata una bellissima esperienza, tanto che anche ora gioco ancora con i vecchi compagni, molti a loro volta ex Gonzaga. Gli anni nelle fila della Pallavolo Gonzaga sono stati i più divertenti e istruttivi a livello interpersonale. Con Gonzaga ho anche vinto qualche competizione: una Coppa Milano e una Finale Promozione dalla Serie C alla B2.
Si diventa osteopati con tanto studio, essendo una professione focalizzata sul corpo. Per la stessa ragione è fondamentale sviluppare sensibilità trattando direttamente i pazienti, con patologie e problematiche varie. È un lavoro molto stimolante, perché l’osteopatia non segue protocolli: ci sono tecniche più ricorrenti, ma ogni caso è davvero unico, e la scienza osteopatica è un mondo in evoluzione. In sintesi l’osteopatia è pratica, studio e dedizione, come la pallavolo.
Ringrazio Diego per la precisione e la passione che traspare dalle sue risposte, buon lavoro!
[ Giacomo De Martino ]